La villa che domina da secoli l’abitato di Castelferretti, è situata su una collina collegata da un sentiero di 222 scalini ed è risalente al 1500.In tempi recenti, nel 2001 dopo un incendio, probabilmente doloso, la villa abbandonata viene barricata, per evitare l’accesso a estranei, cosa che non riesce, il che si capisce dai pesanti atti vandalici interni.

Esisterebbe un fantomatico cunicolo nei sotterranei, che porterebbe alla chiesa di Castelferretti, ma nessuno lo ha mai trovato, nè cercato, anche perché i sotterranei sono inaccessibili a causa di crolli, vegetazione che cresce incontrollata ed ipotetici fantasmi, addirittura filmati e messi su web.

E’ un luogo estremamente conosciuto da tutti coloro che vivono nella zona, e molti ragazzini, noi compresi, ci avventuravamo al suo interno fin da piccoli.

Dell’esplorazione c’è veramente molto poco da parlare, viste le condizioni. La villa è a due piani, ingresso con colonne, scalinata laterale quasi del tutto mancante, e ampie stanze semicrollate.

La villa del ‘500 fu un tempo residenza estiva dei conti Ferretti, con annesso un parco di 30 mila metri quadri e due casali per 900metri quadri totali.

I castelfrettesi chiedono però l’intervento delle istituzioni e dei privati per riappropriarsi di un immobile che fa parte del patrimonio storico e architettonico del paese, come spiega l’ex consigliere dei Verdi Sergio Badialetti, residente a Castelferretti e appassionato di storia locale.

“A parte i filmati sul presunto fantasma — commenta Badialetti — il nodo cruciale è il degrado dell’edificio, che andrebbe recuperato”. Per chiedere che l’edificio diventi patrimonio pubblico si era mobilitata anche la Pro Castelferretti, che nel 2008 aveva avviato una petizione. “Abbiamo tante idee — spiega il presidente Luigi Tonelli — ad esempio quella di realizzarvi un centro convegni, lasciando il bosco aperto al pubblico, mentre le case coloniche de ‘Le Grotte’ potrebbero diventare una colonia per scambi culturali o una casa famiglia per anziani. Occorrerebbe un magnate oppure una cordata pubblico privata”.

Quanto ai presunti fantasmi, dal professor Tonelli arriva un monito, specie ai ragazzini: “Alcuni si sono fatti suggestionare dalle storie dei fantasmi e vogliono visitare Montedomini, ma è molto pericoloso avventurarsi all’interno, perché la villa è pericolante e sono crollati anche pezzi di muro”. La villa, infatti, è stata praticamente cannibalizzata: sono state rubate (forse da qualcuno esperto di antiquariato) le colonne in marmo che sostenevano la balaustra della scalinata interna, oltre alle lastre sempre in marmo poste sui caminetti. Di recente sono stati anche asportati pezzi di muro, probabilmente per appropriarsi degli stucchi che decoravano gli interni.

La villa abbandonata ha fatto discutere, di seguito anche l’articolo del Corriere Adriatico del 19 agosto 2016 di Manuela Pino:

“Salviamo villa Montedomini” è questo il nome del gruppo di protesta nato su Facebook dai cittadini di Castelferretti. Un grido d’ aiuto per salvare la memoria storica della villa, che risale al 1505: un edificio costruito per volere degli allora conti Ferretti che la utilizzavano come residenza estiva. La villa, passata di proprietà in proprietà, è ora dell’ Inrca.

Ma, col tempo, il degrado sta sgretolando ogni angolo di quella storica residenza, un vero e proprio patrimonio per l’ intero territorio, vincolato dai beni culturali.

Il motto viaggia in rete

«Se Castelferretti molla, la Villa crolla» , ecco il motto dei castelfrettesi. Il tutto è nato qualche giorno fa per volere di un residente della frazione, Simone Mattei. « Ho deciso di fondare questa pagina perché è visibile a occhio nudo che la villa sta finendo a pezzi – spiega Mattei – Il tetto è in alcune parti sfondato e le pareti stanno crollando » . I graffi non si contano più. I muri interni sono imbrattati da diverse scritte e anche la famosa scalinata che porta alla villa abbandonata è ormai rovinata. L’ incendio del 2012, poi, ha ridotto in macerie la casa della servitù a lato della villa. Per i cittadini ci sono due soluzioni per risanare lo storico immobile. «La villa può essere venduta a un privato o può essere sistemata: farla crollare è un peccato» , continua Mattei.

Il timore è che villa Montedomini, in questo stato di abbandono, non durerà a lungo: se crollerà, un pezzo di storia di Castelferretti e del territorio si dissolverà nella polvere.

L’ area, tra l’ altro di facile accesso, risulta persino pericolosa viste le parti pericolanti della villa.

I castelfrettesi non ci stanno. «L’idea è quella di alzare la voce per sensibilizzare l’ opinione pubblica e per far arrivare il messaggio anche alla Sovrintendenza – spiega Mattei – Vogliamo far arrivare questa emergenza a più persone possibili, per far sì che qualcuno ci indichi la strada» . Intanto, i cittadini con la ProCastelferretti stanno pensando a una serie di iniziative di sensibilizzazione, come richiedere alla proprietà di risanare l’ edificio (i cittadini si dicono disponibili a ripulire la scalinata volontariamente) e di mettere a disposizione il parco per qualche evento estivo.

Qui la pagina Facebook per il recupero della Villa: www.facebook.com/salviamomontedomini/

Tratto dal sito: https://ascosilasciti.com/

Categories:

Non ci sono commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *