CASTELFERRETTI Il variegato parco attaccanti della Castelfrettese può contare sul talento di Francesco
Lungarini, già in grado lo scorso anno, al debutto in prima squadra, di mettere in mostra le proprie qualità
con cinque gol pesanti. In questa stagione il promettente ariete classe 2002 di Camerata Picena, che abbina
importanti potenzialità fisiche a notevoli doti tecniche, ha graffiato solo in Coppa Marche, ma ha fame e
voglia di lasciare il segno nelle ultime dieci, decisive, giornate di Prima Categoria.
Francesco, quanto ti pesa non aver ancora segnato in campionato?
«Tantissimo specie ripensando che avevo subito colpito alla prima giornata con un guizzo decisivo a tempo
scaduto, annullato per un fuorigioco inesistente come testimoniano le immagini. A noi mancano due punti e
a me una rete pesante. Da quel giorno sono stato colpito da un sortilegio realizzativo, ma sono convinto che
prima o poi mi sbloccherò e i gol che segnerò saranno i più importanti».
Descrivici il tuo percorso calcistico…
«Sono cresciuto nel vivaio della Castelfrettese, prima di trasferirmi all’Anconitana dove ho disputato il
campionato Juniores Regionale per due anni. La scorsa stagione sono tornato in quella che considero casa
mia iniziando l’avventura nel mondo dei grandi».
Quale allenatore ti ha lasciato di più?
«Stefano Belardinelli che mi ha insegnato tanto all’Anconitana, a partire dall’agonismo e dalla competitività.
Tutti gli avversari davano oltre il dovuto pur di batterci e lui ci trasmise una mentalità vincente. Ricordo con
piacere anche Olivio Tittarelli, con il quale vincemmo nel 2017 il campionato con gli Allievi della
Castelfrettese, e Lorenzo Togni, che mi lanciò lo scorso anno in prima squadra e mi diede da ex attaccante
tanti consigli su come muovermi e sul modo di stare in campo».
Quali partite ti sono rimaste nel cuore?
«Quella contro il Potenza Picena, affrontata ai tempi dell’Anconitana. Alla mia prima da titolare mi scatenai
segnando un poker fantastico e trascinando la squadra al successo. Alla fine di quella stagione arrivai a 16
reti. Indimenticabile anche il primo gol in prima squadra: contro il Cupramontana finì 1-0 con la mia firma al
90’».
Come ti trovi con mister Bugari e il suo staff?
«Benissimo perché il livello è molto elevato per intensità e organizzazione. Ci sono tante figure
professionali, come il prof Simonetti, il viceallenatore Principi, i preparatori dei portieri Gambadori e
Bachieca e il fisioterapista Magistrelli. Nonostante sia difficile guadagnarsi il posto da titolare ritengo di
essere cresciuto tanto: preferisco essere il più scarso tra i più forti che il più forte tra più scarsi».
E con i compagni?
«Molti di loro già li conoscevo e li frequento fuori dal campo. I nuovi si sono integrati benissimo e sono
disponibili nei confronti di noi giovani. Tra i giocatori esperto cito Baldelli e Rosi che mi hanno sempre
aiutato e dato consigli preziosi a livello tecnico e sotto l’aspetto comportamentale».
In attacco la concorrenza è elevata…
«Verissimo, ma è bello giocare insieme a compagni così bravi. Di Anconetani mi piace la magia, di Paniconi
la qualità, di Rocchi lo strapotere fisico, di Beta la grinta e lo spirito di sacrificio, di Parasecoli
l’imprevedibilità. Da ognuno cerco di apprendere qualcosa per provare un giorno a essere come o più forte di
loro. Sono un attaccante centrale, ma con Bugari ho scoperto il piacere di agire da seconda punta perché ho
più spazio e maggior libertà di movimento».
Come giudichi il vostro campionato?
«Molto positivo, ma sono certo che possiamo fare anche di più. Abbiamo gettato al vento per colpa nostra
vittorie alla portata e giocato partite al di sotto dei nostri standard. Adesso veniamo da due successi
consecutivi e vorremmo non fermarci più perché abbiamo un sogno da coronare».

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Un Commento

  1. Avevi solo due anni quando hai iniziato a tirare i primi calci al pallone insieme a me e da allora nn ti sei più fermato diventando sempre più forte e bravo tecnicamente e la tua età ti consente di migliorarti sempre di più con la certezza che possa giocare di più perché i campionati si vincono anche facendo turnover…..

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